lunedì 12 novembre 2007

BASE USA VICENZA AN COPRE TENTATO OMICIDIO

Apprendiamo che Alleanza Nazionale ha deciso di dare copertura a quello che, secondo le testimonianze raccolte, potrebbe configurarsi come un tentato omicidio.La versione dell’avvenuto, confermata da testimoni oculari terzi – non da manifestanti, dunque – è chiara: il militare dell’aeronautica ha deliberatamente tentato di investire più persone e ne ha travolta una, mentre altre persone sono state sfiorate o si sono dovute gettare ai lati della strada. Una provocazione – l’ennesima – contro chi, pacificamente, si batte per la difesa della propria città. Che poteva avere, tra l’altro, conseguenze ben più gravi.Ci aspettiamo una chiara presa di posizione del Prefetto e del Sindaco; si possono condividere o meno contenuti e modalità della protesta, ma non è accettabile che chi manifesta le proprie convinzioni rischi di essere investito o aggredito. Se a Vicenza esiste ancora la libera espressione delle idee, chi rappresenta le istituzioni deve battere un colpo. La presa di posizione di AN è sorprendente quanto grave: dare copertura politica all’investimento volontario di una persona dimostra l’inconciliabilità di questi politici con la dialettica democratica. Alleanza Nazionale ha scelto di assumersi la responsabilità politica di atti di violenza contro coloro che, da più di un anno, si battono pacificamente contro la costruzione della nuova base Usa. Presidio Permanente, Vicenza, 12 novembre 2007

martedì 2 ottobre 2007

G8 GENOVA

ADERITE ALLA PETIZIONE ONLINE PER RICHIEDERE L'APERTURA DI UNA COMMISSIONE D'INCHIESTA SUI FATTI DI GENOVA: http://www.petitiononline.com/ca83100/petition.html

DIFFONDETE!

LE PAROLE CHE CHIARA SCRIVE PER CARLO www.myspace.com/carlovive

CARLO

Carlo è morto.
Carlo è morto per strada.
In una piazza.davanti a una chiesa.
E' morto a 23 anni.è morto in una giornata di sole.
Era luglio.
(ninetta bella morire di maggio(luglio) ci vuole tanto,troppo coraggio.
Carlo "sotto" aveva un costume,per andare al mare.rosso,il costume.
Come il cuore.
Rosso.
Come la bandiera. Quella della roma, quella dello scudetto, quella dell'ultima giornata felice della sua vita.
Rosso, come il sangue, il suo, il nostro, quello di piazza Alimonda.
Quello sulla pietra.
Pietra sospetta, sparita.
Carlo se lo sono portato via. Come? L'hanno caricato.
Dove?
Su una di quelle sacche grige dove ci mettono i morti.
Ma dove?
In ospedale.
Dicono loro.
Al forte san giuliano diciamo noi.
A Carlo hanno aperto la testa. Dove?
In piazza, al forte san giuliano. Perchè?
Perchè dovevano riprendersi il gioiello? Ma che gioiello?
Quello là, il proiettile vietato.
Quello che la nato ha bandito.
Quello che neanche in guerra può essere usato.
Lo hanno estratto, il proiettile vietato, bandito, nascosto.
A carlo la testa gliel'hanno aperta, gliel'hanno richiusa.
La testa.
E poi lui, nella sacca grigia.
E l'hanno portato in sopedale.
Dove un dottore, uno di quelli precisi, dopo averlo studiato attentamente ha detto che Carlo non aveva fratture.
Carlo poche ore prima era stato investito da un defendere, tre volte.
Avanti. SBAM.
Restromarcia.SBAM.
Avanti di nuovo.SBAM.
Ma carlo non aveva fratture.
il modico era uno preciso.
Carlo è stato restituito tutto fasciato.
Anche il cervello gli hanno pesato.
Nessun proiettile trovato.
Nessun foro d'uscita.
Forse l'ha inghiottito.
Il proiettile, il medico preciso.
Carlo è morto.
Noi con lui. Ma è venerdì sera e bisogna uscire.
E' d'obbligo il venerdì sera ridere.
Era venerdì anche quella sera?
Era venerdì il 20 luglio di quella piazza?
Si forse.
Carlo è morto.
Ma vive.vive...........CHIARA.

Da CARLO VIVE www.myspace.com/carlvive LEGGETELO TUTTO PER FAVORE!!!!

Oggi ho incontrato 150 ragazzi,ho stretto 150 mani,sorriso a 150 visi,ho incrociato tanti occhi,ho ascoltato tante storie.ho incontrato laura,sta per diventare mamma,un bambino, lo chiamerà libero,con l'augurio che lo sarà sempre nella sua vita,laura 7 anni fa aveva 20 anni e la voglia stretta in pugno di cambiare il mondo.laura 7 anni fa era a genova.

Ho stretto le mani di enrico,con gli occhi azzurri e profondi come l'orizzonte che ti si apre davanti quando vedi il mediterraneo dalla lanterna di genova ,oggi enrico ha 32 anni,fate voi i calcoli,7 anni fa enrico voleva un mondo migliore,con la facciona del che sulla pancia e una bandana rossa stretta al collo.

Ho sorriso a giulia 25 anni una sedia a rotelle 37 kl di voglia di vivere,giulia 7 anni fa camminava,anzi correva come mi corregge lei,correva via per scappare dalle manganellate dei poliziotti,e da quel terribile odore che si alzava in quella strettoia che era ed è via tolemaide.

Ho incrociato gli occhi di serena 52 anni,3 figli,la sua gioia e il suo orgoglio,uno fa il dottore dice mostrandomi le fotografie che porta sempre con sè nel portafoglio,un'altra si asta laureando e la più piccola è mamma di due gemellini,i suoi nipotini,con gli occhi verdi della nonna.7 anni fa serena girovagava con in cuore la speranza e la gioia,quella delle occasioni importanti,e le mani dipinte di bianco.

Ho ascoltato lam storia di gennaro 25 anni,si sta laureando gennaro,vuole fareil dottore lui,lui vuole curare i detenuti,lui vuole curare i più deboli,lui vuole fare agli altri quello che "alcuni" non fecero a lui 7 anni fa nella caserma/lager,quella in cui nessuno ha visto,nessuno ha fatto,nessuno ha sentito,dicono addirittura che nessuno c'è stato.

150 storie,150 vite,anzi più di 150 vite,interconnesse tra loro,incrociate con quelle delle persone che li amano questi 150 MORTI DI GENOVA,legati tra di loro da un filo nero di morte rabbia e disperazione.
CHI SONO? alcuni dei tanti che a causa dei gas lacrimogeni e urticanti lanciati per le vie di genova in quelle gironate oggi hanno una grave forma di CANCRO AI POLMONI.

Molti di loro stanno morendo.
Laura spera di riuscire a mettere al mondo il suo bambino,che sogna con le fossette "bellissime come quelle del suo papà" arturo,che trema quando stringe la mano della sua compagna e trema più forte quando incrocia il mio sguardo chiedendomi,"voi potete fare qualcosa?", Laura spera dio riuscire almeno a vederlo il suo bambino,"libero"....
Giulia se ne sta andando lo sa e me lo dice senza troppi giri di parole guardandomi piccolina dalla sua sedia a rotelle,se è qua è perchè vuole giustizia non per lei ma per gli altri,lei nella giustizia ormai non ci crede più,e neanche in un mondo diverso crede più...serena mi confida tenendomi stretto il braccio che lei vorrebbe solo vedere i suoi figli sereni prima di andarsene, e me lo sussurra zitta zitta come se io fossi il padreterno che può concederle una manciata di giorni in più Gennaro,invece,ecco Gennaro, Gennaro vuole semplicemente vivere, per vederlo questo cazzo di mondo migliore...solo questo. Io non lo so non lo so più..RACCONTATE DI GENOVA,DI CARLO,DELLE PERSONE TORTURATE, SPOGLIATE DI DIRITTI E DIGNITA',RACCONTATE DEI GAS LACRIMOGENI E DI QUESTE PERSONE CHE ORA A CAUSA DI QUEI GAS HANNO IL CANCRO. AIUTATECI, AIUTATEMI,IO E GENNARO VOGLIAMO UN MONDO MIGLIORE E ANCHE GIOCARE A CALCETTO SE UN GIORNO RIUSCIRà A FARCELA.

ENZO,CARLO VIVE

MAI PIù VIOLENZA SULLE DONNE IN TUTTO IL MONDO!!!

Non conobbi mai Paloma, ma sua madre mi parlò di lei. Paloma era una delle diverse centinaia di giovani donne assassinate a Ciudad Juárez, una città al confine tra Messico e Stati Uniti. Peroltre un decennio, queste donne furono rapite, torturate, stupratee uccise. Le autorità fecero ben poco per indagare, perseguire o fermare questi delitti perché si trattava di donne povere, inermi, politicamente ininfluenti. Molte erano giunte a Ciudad Juárez per lavorare nei maquiladoras, stabilimenti di assemblaggio costruitidalle multinazionali sul confine messicano, attirate dalle agevolazioni fiscali e dal basso costo della manodopera messicana. Le giovani donne come Paloma hanno alimentato il fenomeno della globalizzazione economica nella speranza di ricavarne qualcosa, diventandone altresì le vittime. Ciò che spicca in questo caso è il coraggio delle madri delle donne uccise a Ciudad Juárez. Le madri si sono organizzate tra di loro e chiedono giustizia. Assieme a loro e ad altri, lo scorso anno Amnesty International è riuscita a esercitare pressione sul governo federale del Messico affinché si impegnasse afar cessare le uccisioni. La storia di Paloma è soltanto uno tra imilioni di esempi della più vergognosa infamia dei nostri tempi: la violenza sulle donne. In Asia e Medio Oriente le donne vengono uccise in nome dell'onore. Nell'Africaoccidentale le ragazze sono sottoposte amutilazioni genitali femminili in nomedella tradizione. Nell'Europa occidentale le donne migranti e rifugiate sonoattaccate perché non accettano le usanze sociali della comunità che le ospita. Nella regione meridionale dell'Africa le ragazze sono stuprate e infettate con il virus dell'HIV/AIDS perché coloro che abusano di loro sono convinti che fare sesso con una vergine li guarirà dalla malattia. Infine, nei paesi più ricchi e più sviluppati del mondo, le donne vengono picchiate a morte dal proprio partner. Questo tipo di violenza si diffonde perché sono troppi i governi pronti a chiudere un occhio e a lasciare che la violenza sulle donne abbia impunemente luogo. In troppi paesi, le leggi, le politiche e le usanze sono discriminatorie nei confronti delle donne: negano loro glistessi diritti degli uomini, rendendole così più vulnerabili di fronte alla violenza. La proliferazione delle armi di piccolo calibro, la militarizzazione in atto in molte società e l'attacco al cuore dei diritti umani nell'ambito della "guerra al terrorismo" non fa che peggiorare il calvario di molte donne. I diritti umani sono universali: la violenza sulle donne è un abuso dei diritti umani su scala universale. Donne di continenti e paesi diversi, di religioni, culture e retroterra sociali differenti, istruite o analfabete, ricche o povere, sia che vivano in guerra o in tempo di pace, sono legate dal filo comune della violenza subita da gruppi armati o dalloStato, dalla comunità o dalla loro stessa famiglia. Trattati e meccanismi internazionali sono davvero utili soltanto se applicati in modo appropriato. Altrimenti restano parole nell'aria. Leggi e politiche possono offrire protezione solo se rispettate. Altrimenti restano parole scritte. I diritti umani diventano una realtà soltanto se forniscono uguaglianza e protezione altrettanto reali. La sfidacontinua a essere un cambiamento che possa realmente fare la differenza nella vita delle donne. È ciò che le donne di tutto il mondo chiedono oggi. Attraverso la campagna "Mai più violenza sulle donne ", Amnesty International unisce la sua voce a quel richiamo all’azione. Abbiamo lavorato assieme a molte persone all'interno e all'esterno di Amnesty International per disegnare una campagna mondiale per chiedere un cambiamento a livello internazionale, nazionale e locale attraverso attori e azioni differenti. Chiediamo ai leader, alle organizzazioni e ai privati cittadini di impegnarsi pubblicamente per rendere i diritti umani una realtà per tutte le donne. Attraverso l'attività di lobby sui governi chiederemo loro di ratificare senza riserve la Convenzione per l'eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti delle donne e il relativo Protocollo opzionale. In alcuni paesi chiederemo l'abolizione di leggi che discriminano le donne e che perpetuano la violenza contro di loro. In altri, chiederemo l'adozione di leggi che proteggano le donne, criminalizzino lo stupro e altre forme di violenza sessuale. Ascolteremo la voce delle donne, lavoreremo al loro fianco e le aiuteremo a organizzarsi. Coinvolgeremo le comunità e le autorità locali affinché sostengano programmi che permettano alle donne di vivere libere dalla violenza. Questa campagna è diversa da tutte le altre in quanto chiede a ognuno di noi di assumersi la propria responsabilità. La violenza sulle donne cesserà soltanto quando ciascuno di noi sarà pronto ad assumersi l'impegno: a non commetterla, o a non permettere che altri la commettano, a non tollerarla, o a non arrendersi finché essa non sarà eliminata in ogni parte del mondo. La violenza sulle donne è universale ma non è inevitabile. Le nostre mani la fermeranno. Possiamo farcela, e ce la faremo grazie a voi.

Irene Khan, Segretaria Generale di Amnesty International

DIRITTI UMANI IN PERICOLO IN MYANMAR

Myanmar è in atto una violenta repressione delle manifestazioni pacifiche, che si stanno svolgendo in tutto il paese da oltre un mese.Il 25 settembre circa 300 persone sono state arrestate durante le protestee tre monaci sono stati uccisi: uno da un colpo d'arma da fuocoe gli altri due a seguito di un pestaggio. Il giorno dopo vi sono statealtre vittime, e almeno un giornalista è rimasto ucciso.Fonti non ufficiali hanno fatto sapere ad Amnesty International che oltre50 monaci sono rimasti feriti. Le ultime notizie ricevute da Amnesty International in queste ore non sonoincoraggianti. Numerosi raid da parte della polizia stanno avendoluogo in queste ore nei monasteri buddisti di Yangon e in altre città del paese, non si conosce ancora il numero preciso dei monaci arrestatie delle persone rimaste ferite.Per scongiurare il ripetersi del bagno di sangue del 1988, quando furonouccise circa 3000 persone, Amnesty International ha lanciato un appello alle autorità di Myanmar chiedendo loro di mettere fine alle repressionicontro i dimostranti pacifici e garantire il rispetto del diritto dimanifestazione.ANCHE TU PUOI FARE QUALCOSA DI IMPORTANTE!FIRMA L'APPELLO ON-LINE A QUESTO INDIRIZZO: http://www.amnesty.it/appelli/azioni_urgenti/Myanmar E INVIA SUBITO QUESTA E-MAIL AI TUOI AMICI CHIEDENDO LORO DI FARE ALTRETTANTO.Far sentire la nostra voce in questo momento è fondamentale. Insieme, lanostra voce può diventare più forte e salvare delle vite!
Amnesty International Sezione Italianahttp://www.amnesty.it

lunedì 13 agosto 2007

PETIZIONE IMPORTANTE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Firmate la petizione...e fatela girare a chi più potete..

Mi raccomando guardatevi i due filmati che ci sono sulla pagina della petizione!
e dopo esservi ripresi dalla shock..

FIRMATE LA PETIZIONE!!!!

http://www.interculturale.org/pages/gentilini.html

giovedì 9 agosto 2007

(Dal blog di Beppe Grillo - 8 Agosto)



"Ogni giornata speciale deve avere un inno. Ho chiesto a Leo Pari una canzone per l’otto settembre: “V-day, ci sei o non ci sei”. Scaricatela. Cantatela. Suonatela. Ragazzi deve diventare l’hit dell’estate."
Beppe Grillo

http://www.beppegrillo.it/audio/vday_leopari.mp3
http://www.beppegrillo.it/video/vday_leopari.mp4
http://www.beppegrillo.it/video/vday_leopari.3gp

Qui potete vedere il video su Youtube oppure qui a fianco in inno al V-DAY"!!!!!

http://www.youtube.com/watch?v=h1986jyBRvo

mercoledì 8 agosto 2007

AFGANISTAN

Sabato, 4 agosto 2007 AFGANISTAN

Ciao a tutti,stamattina ha ripreso le attivita' cliniche anche l'ospedale diLashkargah.Dopo, la festa di riapertura organizzata ieri sera dallo staffnazionale, stamane i primi pazienti:un uomo sparato al gomito 3 giorni fa a Grishk,un ferito dei bombardamenti Nato di giovedi pomeriggio sul mercato diShah Ebrahem, nel nord della provincia di Helmand,un militare fuori servizio ferito dallo scoppio di una bomba sulla strada daKhandahar a Lashkargah.Tutti e tre i pazienti sono stati operati e ora sono fuori pericolo.L'ennesima conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, di quantonecessario sia il nostro lavoro in questo paese che sembra proprio nonpoter trovar pace.

sabato 14 luglio 2007

Da allistante@emergency.it

Se volete ricevere anche voi le newsletter settimanale da emergency con le notizie,gli appuntamenti e le attività svolte cliccate qui http://www.emergency.it/menu.php?A=009&ln=It

Emergency in Afganistan

Il 26 giugno, dopo due mesi esatti dalla sospensione del programma
Afganistan, Emergency ha ripreso l'attivita' nell'ospedale di Kabul,
limitatamente alla chirurgia di guerra. Presso l'ospedale operano 118
membri dello staff locale (medico, paramedico e ausiliario) e 8 membri
dello staff internazionale.
Il 28 giugno un'alluvione ha colpito la valle del fiume Panshir, due
giorni dopo Emergency ha riaperto il Posto di primo soccorso di Anabah
per fornire assistenza sanitaria alla popolazione e provvedere alla
distribuzione di beni di prima necessita'.
Il 30 giugno è stata riaperta la clinica nel carcere di Pol-i-Charki,
a Kabul.

Il 7 luglio e' stato riavviato l'ospedale generale di Anabah, dove sono
attualmente impegnati 128 membri dello staff nazionale, in attesa di
essere raggiunti dal personale internazionale di Emergency.
Nelle prossime settimane si procedera' alla riapertura delle altre
strutture di Emergency per tornare a fornire assistenza sanitaria di
alto livello e gratuita a chiunque ne abbia bisogno.

mercoledì 27 giugno 2007

FINALMENTE EMERGENCY TORNA A KABUL!!!!!!!!

Spero non me ne voglia "La Repubblica" per aver preso spunto da un loro articolo....
Dopo la liberazione di Rahmat Hanefi, Energency torna in attività. Per ora i ricoveri sono limitati alla chirurgia di guerra ma presto saranno operative tutte le strutture
Ha riaperto oggi, alle 8 ora locale, l'attività nell'ospedale di Kabul dopo il rilascio di Rahmatullah Hanefi, che era stato arrestato dalle autorità afgane perché accusato di aver collaborato con i Taleban. Hanno così operato i primi due feriti da proittile.. Al momento l'ospedale di Kabul opera sotto la direzione di Gino Strada che "ha convocato collaboratori locali di Emergency conosciuti, formati ,sperimentati' negli anni trascorsi. Nell'insieme, 118 persone fra personale medico, paramedico ed ausiliario. A breve raggiungerà l'Afganistan altro personale internazionale di Emergency". Al più presto riapriranno, poi, le altre strutture dell'associazione: la maternità e la pediatria di Anabah nel Panshir, il centro chirurgico di Lashkar-Gah nell'Helmand, e le altre 29 cliniche. "Di tutto ciò - precisa Emergency - sono ovviamente a conoscenza le autorità del paese". La liberazione di Hanefi era stata posta come condizione da Gino Strada per riprendere l'attività nel Paese. "Ringraziamo - sottolinea Emergency - coloro che in questi mesi ci sono stati vicini e invitiamo alla ripresa delle iniziative di raccolta di fondi a sostegno dell'intervento di Emergency in Afganistan, che avevamo chiesto di interrompere durante la sospensione delle attività".
(26 giugno 2007)
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mercoledì 20 giugno 2007

Verità per Federico Aldrovandi

E' da molto(troppo) tempo che non visito il blog dedicato a Federico Aldrovandi.
I suoi genitori gli hanno dedicato lo spazio per poter fare chiarezza, per fare conoscere e magari ricevere aiuto per trovare la verità su quella morte sospetta, ma nemmeno tanto....perchè l'immagine che hanno dovuto pubblicare del proprio figlio per farci rendere conto di cosa può essere accaduto quella mattina parla chiaro.
Guardate questo video che ho trovato su www.beppegrillo.it
e visitate www.federicoaldrovandi.blog.kataweb.it
A presto Monica

giovedì 7 giugno 2007

Per la PACE il 9 giugno TUTTI a Roma

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CON L’ALTRA AMERICA
FERMIAMO TUTTE LE GUERRE
DI BUSH

Sabato 9 giugno George W. Bush sarà a Roma
MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA
in piazza dalle ore 15.00
cantiamogliele e suoniamogliele!!!
Il G8 di Rostock in Germania sarà appena finito.
Ancora una volta i potenti si incontrano in una sede illegittima
per decidere le sorti del mondo
circondati dalla protesta di cittadini e popoli
che in tutto il pianeta chiedono diritti, democrazia, giustizia globale e pace.
Negli anni della sua Presidenza,
Bush con i suoi alleati ha fatto enormi disastri
che il mondo intero sta pagando a caro prezzo.
Ha fatto guerra alla pace e al diritto internazionale
inventando la teoria della guerra preventiva e permanente,
occupando militarmente l’Afghanistan e l’Iraq,
seminando morte e distruzione fra le popolazioni civili, fomentando crisi regionali, praticando embarghi
Basta con le guerre. Via tutti gli occupanti.
Ha fatto guerra alla convivenza pacifica

ponendosi a capo della crociata occidentale contro il mondo islamico,
fomentando tutti gli integralismi e ponendo il mondo a rischio dello scontro di civiltà
con il riarmo, l'aumento delle spese militari, la militarizzazione, anche dello spazio.
Disarmo e incontro di civiltà per uscire da questo disastro.
Ha fatto guerra alla pace in Medio Oriente
sostenendo la politica unilaterale di Israele
calpestando il diritto internazionale che condanna il Muro , le colonie e l’occupazione
che dura da 40 anni
Basta occupazione e muro; diritti e uno Stato sovrano per i palestinesi. Due stati per due popoli.
Ha fatto guerra alla democrazia
riducendo in nome della lotta al terrorismo i diritti individuali e collettivi,
legittimando la detenzione illegale, i rapimenti, l’uso della tortura
e continuando a usare la pena di morte
Basta crimini contro l’umanità
Ha fatto guerra alla giustizia
Imponendo al mondo il liberismo economico e aumentando le disuguaglianze
impoverendo miliardi di persone nei paesi del nord e del sud
arricchendo le multinazionali e i poteri forti
Basta con lo strapotere economico e della finanza internazionale; rapporti paritari nord-sud
Ha fatto guerra alla libertà
con il suo fanatismo religioso
cercando di colpire i diritti delle donne, i diversi orientamenti sessuali
la ricerca scientifica e la verità della storia
Libertà di scegliere la propria vita; pieni diritti civili per tutte e tutti; libertà di ricerca!
Ha fatto guerra all’uguaglianza
facendo di ogni migrante un pericolo per la sicurezza
consolidando il muro della morte che separa Stati Uniti e Messico
rifiutando di firmare la Convenzione Onu sulla diversità culturale
che tutela il patrimonio e le espressioni culturali dei popoli del mondo
Tutti i diritti umani per tutti e tutte
Ha fatto guerra al mondo intero
rifiutandosi di firmare il protocollo di Kioto
aggravando la catastrofe ambientale e il cambiamento di clima
che mette a rischio il futuro di tutti
Proteggiamo l’unica terra che abbiamo!
BUSH, ORA BASTA.
IL MONDO NE HA ABBASTANZA
L'ITALIA NON SEGUA BUSH!
ITALIA ED EUROPA DEVONO AGIRE IN AUTONOMIA
CONTRO LA LOGICA DEL DOMINIO E DELLA GUERRA
NO ALLA BASE DAL MOLIN, ALLE BASI USA, ALLA MILITARIZZAZIONE, ALLE ARMI NUCLEARI, AGLI F35, ALLO SCUDO MISSILISTICO
VOGLIAMO VERITA' E GIUSTIZIA PER NICOLA CALIPARI
VOGLIAMO LIBERTA’ PER HANEFI!
CHE EMERGENCY POSSA TORNARE IN AFGHANISTAN!
Siamo con gli statunitensi che contestano ogni giorno le politiche liberiste e neo-con
Siamo con tutti coloro che costruiscono una alternativa per un mondo diverso, per vivere in pace
Promuovono: ARCI, Associazione per la pace, Donne in nero, Fiom-Cgil, Forum ambientalista, Libera, Lunaria, ICS, Un Ponte per, Statunitensi per la pace e la giustizia Roma, Comitato Fermiamo la guerra Firenze, Statunitensi contro la guerra Firenze, UDU, UDS, Transform!Italia, …..