domenica 22 febbraio 2009

Ronda su ronda (Travaglio)

L’esordio delle temibili ronde padane a Padova è andato al di là di ogni più rosea (anzi verde) previsione. Alcune decine di siori e siore in menopausa, pittorescamente addobbati da Carnevale della sicurezza e scortati da alcuni parlamentari di Lega e An a favore di telecamera, si sono mobilitati con aria minacciosa contro il crimine che notoriamente dilaga e altrettanto notoriamente suole passeggiare nel dopocena a volto scoperto per le strade e le piazze delle grandi città. Purtroppo l’altra sera, la sera della «prima», nessuno stupratore, rapinatore, borseggiatore, topo d’appartamento s’è fatto scovare e ammanettare dall’invincibile armata. Forse erano in ferie, o in pausa settimanale, o più probabilmente han preferito agire di nascosto, lontano da occhi e telecamere indiscreti. Magari svaligiando la villetta di un rondista, profittando della momentanea assenza del padrone di casa impegnato nella ronda. In compenso la pattuglia dei tutori dell’ordine privatizzato s’è imbattuta nella sua parodia speculare: la «Rondinella rossa» di Rifondazione comunista, anch’essa molto variopinta grazie alle maschere e ai cappellini del Carnevale tradizionale. Rondisti e controrondisti sono subito venuti alle mani: spintoni, insulti, qualche uovo marchiato col «Sole delle Alpi» padano. Fortuna che c’era la Digos, presente in forze a far da cuscinetto fra gli opposti rondismi per evitare guai peggiori. È la prova che le ronde servono: quando scendono in strada, la polizia deve dedicarsi a loro anziché ai delinquenti. Che ringraziano sentitamente il governo della sicurezza.
La loro."

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